Da: Borgarnes
A: Keflavik
Km parziali: 130
Km totali: 4353
Posti: Reykjavik
Notte: B&B Guesthouse
Temperatura: 12 – 18
Meteo: Pioggia
Note:

Triste è la sveglia dell’ultimo giorno prima della partenza, oggi infatti si chiuderà il cerchio con il ritorno a Reykjavik. La colazione è affrontata con un piglio particolare: bisogna infatti finire i viveri rimasti, così Tomma propone di preparare un super beverone con 10 cucchiai di caffè e mezzo chilo di zucchero a testa. Per grazia dei denti di tutti e tre, il povero idiota non viene minimamente considerato.

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L’unica tappa di oggi è Reykjavik dove si passerà tutta la giornata e il tempo, almeno alla partenza, sembra regalare qualche speranza con un po’ di sole all’orizzonte.

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Sulla strada per la capitale si deve affrontare anche l’attraversamento di un fiordo: gli islandesi, che ne sanno una più del diavolo, invece che fare un normalissimo ponte, ci hanno piazzato una bella galleria che sprofonda nelle viscere della terra per poi riemergere molto dopo…

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Giunti a Reykjavik attacca una pioggia battente che invoglia Tomma a recitare diverse versioni del “padre nostro” e dell’”ave maria”. Non si può far altro che rintanarsi di negozio in negozio, per poi giungere ad un ristorante molto caratteristico sul porto. Dopo aver ordinato, si prende posto al tavolo vicino ad un gruppo di ragazze, probabilmente le più burlone di tutta l’Islanda! Rivolgendosi a Yobby, che notoriamente non capisce una benemerita mazza in inglese, le offrono del “rotten shark”. Yobby accetta volentieri in totale balia degli eventi e Gaia, con il solito languorino mostruosamente accentuato, si unisce alla madre. L’unico ad aver intuito il terribile pericolo è Tomma che, suo malgrado, è costretto a prendere la sua dose di hakarl per non fare la figura della pippa squallida.

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E’ a questo punto che l’oxfordiano Tomma svela cosa si trova in cima ad ogni stuzzicadenti in mano ad ognuno dei tre. Una sniffata basta ed avanza per tirarsi indietro: Gaia e Yobby gettano inorridite e con conati di vomito il pezzo di squalo a terra. Tomma invece, da vero eroe dallo stomaco foderato di piombo, manda giù il pezzo di hakarl.

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Il gusto questa volta è totalmente diverso dall’hakarl mangiato ieri, che a confronto sembrava una caramella al miele. Quello appena masticato sembra una spugna di pesce marcio imbevuta di ammoniaca, marcia pure lei.

Dopo varie convulsioni, diversi attacchi epilettici e un tentativo di omicidio quasi portato a termine nei confronti delle gentili ragazza che hanno offerto il putridume, Tomma si spara in gola una bottiglia intera di tabasco e si riprende in tempo per gustare con le poche papille gustative rimaste il pranzo a base di pesce.

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Usciti dal ristorante il tempo non migliora e mentre Tomma è impegnato a insultare tutto lo scibile umano, Yobby è già pronta a dare una mano e dare una parola di conforto ai più bisognosi.

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Anche il pomeriggio scivola via rapidamente come l’acqua che picchia sulle teste di Yobby, Gaia e Tomma, tra un fantastico caffè islandese con dolcetti annessi per tentare di lenire la tristezza

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e tra i pochi attimi in cui la pioggia da una tregua per fare n. 2 foto.

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Tomma nel frattempo è impegnato nella dura lotta per eliminare il sapore di pesce marcio morto nell’ammoniaca dal proprio interno. Dopo aver tentato leccando pali arrugginiti e bevendo un litro di detersivo per piatti al limone, decide di provare con la caramella al limone più potente dell’universo, capace di astringere anche narici e padiglioni auricolari e provocare gravi scompensi al cervello già provato di Tomma.

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La giornata a Reykjavik volge al termine e rimane solamente da archiviare la pratica cena con una originalissima quanto tipica zuppa nel pane, così fatta probabilmente per risparmiare con piatti e lavastoviglie.

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Arriva il momento di ritirarsi al bed & breakfast di Keflavik dove tutto ha avuto inizio. Giunti a destinazione il proprietario accoglie con uno sguardo di terrore chiedendo se si avesse avuto una prenotazione. Tomma, forse alimentato da una ferocia che arriva direttamente dallo squalo ingurgitato per due giorni consecutivi sputa fiamme da occhi, bocca e orecchie carbonizzando il tipo del b&b. Per fortuna tutto si risolve solamente con una doppia più un materasso per terra al posto di una tripla.

Prima di piombare svenuti a letto, si festeggia l’ultima notte in Islanda con una fantastica cioccolata con mash mellows incorporati, dalla consistenza e la pesantezza simile all’acciaio fuso. Senza neanche dirlo, solo Tomma poteva completare un’impresa del genere in una giornata passato con gusti davvero unici… sopravvivendo pure!

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